Gentile Cliente,

come penso di aver ribadito più volte, è sempre stato opportuno documentare e registrare in “contabilità” tutti i costi sostenuti, anche se non deducibili in contabilità forfettaria.

Ora però è divenuto necessario.

L’Agenzia delle Entrate infatti, con provvedimento 325550/2023, sta inviando lettere di compliance a chi non avesse indicato nella propria dichiarazione dei redditi, alcuna delle seguenti spese in relazione alla propria attività specifica:

  • Esercenti Attività di impresa:
    • Il numero complessivo di mezzi di trasporto detenuti a qualsiasi titolo;
    • Costo sostenuto per l’acquisto di materie prime e sussidiarie, semilavorati e merci, inclusi gli oneri accessori di diretta imputazione e le spese sostenute per le lavorazioni effettuate da terzi esterni all’impresa;
    • Costi per servizi strettamente correlati alla produzione dei ricavi;
    • Costi sostenuti per il godimento di beni di terzi, tra i quali, i canoni di locazione finanziaria e non finanziaria, di noleggio e di affitto di azienda;
    • Costi sostenuti per il pagamento di royalties;
    • Acquisti di carburante per autotrazione;
  • Esercenti attività di lavoro autonomo:
    • Spese sostenute per servizi telefonici, compresi quelli accessori;
    • Spese per l’energia elettrica;
    • Spese per carburante, lubrificanti e simili, utilizzati esclusivamente per la trazione di autoveicoli;

la cui risposta presuppone dover ripresentare la dichiarazione dei redditi, versando la relativa sanzione, altrimenti bisogna cercare di giustificare (cosa non semplice) la mancanza di detti costi.

Al momento pare che stia per essere emanato un apposito provvedimento di rinvio della risposta al 2024, ma ciò non toglie che si debba rispondere e dunque che sia ormai necessario rispettare questa formalità.

Ricordo dunque di utilizzare il seguente codice univoco P62QHVQ unitamente alla propria P. Iva, per cercare di documentare, possibilmente con fattura, almeno qualche costo fra quelli suindicati.

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